Toy Story, 25 anni fa usciva il film che cambiò il volto dell'animazione



Toy Story divenne il film con il più alto incasso del 1995, ricevette un Oscar speciale e spianò la strada a tutti i lungometraggi che gli seguirono. Nel team ci sono d'altronde gli artisti che firmeranno i capolavori degli anni a seguire: John Lasseter, Pete Docter, Andrew Stanton e Joe Ranft sono gli autori del soggetto della storia sui giocattoli mentre la sceneggiatura è firmata da Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen e Alec Sokolow. Come ha cambiato l'animazione Toy Story è stato un film rivoluzionario che ha influenzato come pochi altri titoli la storia del cinema. Si tratta del primo film d'animazione completamente realizzato in CGI in un momento storico in cucina il computer aveva soltanto abbellito delle scene particolarmente complesse nei film d'animazione o velocizzato i tempi di lavorazione. Alla Disney e in altri studi erano stati realizzati in digitale solo una manciata di minuti inseriti nei cartoon in 2D. Woody, Buzz e i loro amici sembrano in tutto e per tutto dei giocattoli reali e non delle versioni 'disegnate'. L'effetto conquista il pubblico che da allora in avanti chiederà che l'animazione assomigli sempre di più a ciò che ha visto in Toy Story. Nel corso degli anni anche gli altri studi d'animazione si metteranno in pari e produrranno lungometraggi in CGI ma i Pixar Studios saranno stati soli sul mercato per il tempo necessario a consolidare il proprio successo e il proprio nome: Shrek di DreamWorks e L'era glaciale dei Blue Sky Studios, per esempio, arrivano solo nei primi anni del 2000, dopo che Pixar ha già rilasciato il primo sequel di Toy Story, A Bug's Life - Megaminimondo e Monsters & Co. Perché è un cult È chiaro però che non sono stati solo gli aspetti tecnici a rendere Toy Story un film amatissimo dal pubblico dopo un quarto di secolo. La storia dei giocattoli che prendono vita quando genitori e bambini non li guardano continua ad avere un meraviglioso fascino, ma Toy Story è soprattutto una storia di amicizia, di complicità, di accettazione del diverso e di senso di appartenenza.












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Toy Story divenne il film con il più alto incasso del 1995, ricevette un Oscar speciale e spianò la strada a tutti i lungometraggi che gli seguirono. Nel team ci sono d'altronde gli artisti che firmeranno i capolavori degli anni a seguire: John Lasseter, Pete Docter, Andrew Stanton e Joe Ranft sono gli autori del soggetto della storia sui giocattoli mentre la sceneggiatura è firmata da Joss Whedon, Andrew Stanton, Joel Cohen e Alec Sokolow. Come ha cambiato l'animazione Toy Story è stato un film rivoluzionario che ha influenzato come pochi altri titoli la storia del cinema. Si tratta del primo film d'animazione completamente realizzato in CGI in un momento storico in cucina il computer aveva soltanto abbellito delle scene particolarmente complesse nei film d'animazione o velocizzato i tempi di lavorazione. Alla Disney e in altri studi erano stati realizzati in digitale solo una manciata di minuti inseriti nei cartoon in 2D. Woody, Buzz e i loro amici sembrano in tutto e per tutto dei giocattoli reali e non delle versioni 'disegnate'. L'effetto conquista il pubblico che da allora in avanti chiederà che l'animazione assomigli sempre di più a ciò che ha visto in Toy Story. Nel corso degli anni anche gli altri studi d'animazione si metteranno in pari e produrranno lungometraggi in CGI ma i Pixar Studios saranno stati soli sul mercato per il tempo necessario a consolidare il proprio successo e il proprio nome: Shrek di DreamWorks e L'era glaciale dei Blue Sky Studios, per esempio, arrivano solo nei primi anni del 2000, dopo che Pixar ha già rilasciato il primo sequel di Toy Story, A Bug's Life - Megaminimondo e Monsters & Co. Perché è un cult È chiaro però che non sono stati solo gli aspetti tecnici a rendere Toy Story un film amatissimo dal pubblico dopo un quarto di secolo. La storia dei giocattoli che prendono vita quando genitori e bambini non li guardano continua ad avere un meraviglioso fascino, ma Toy Story è soprattutto una storia di amicizia, di complicità, di accettazione del diverso e di senso di appartenenza.